Gran parte delle città del sud Italia vanta una lunga tradizione storica, tra le più antiche sicuramente troviamo le colonie greche fondate nell’VIII e VII secolo a.C. Oggi parleremo della pòlis di Naxos (o Nasso) che corrisponde all’attuale comune di Giardini-Naxos.
La colonia più antica della Sicilia
Naxos fu la colonia greca più antica in Sicilia con la sua fondazione risalente al 734 a.C., in contrapposizione alla colonia più antica d’Italia: Cuma. Questi due record di longevità furono legati al suolo italico in seguito alle rotte segnate dai colonizzatori eubei provenienti da Calcide, che fecero sorgere nell’VIII secolo altre pòleis come Pitecusa, Zancle e Reggio.
Secondo quanto riportato da Tucidide la città venne fondata – intrattenendo relazioni pacifiche con gli abitanti autoctoni – nei pressi dell’odierna Taormina, sulla penisola di Schisò da parte dell’ecista Tucle insieme a coloni eubei che, come si evince dalla cartina, trovarono favorevole la posizione della futura Naxos. Infatti, dal punto di vista economico le spedizioni coloniarie avevano il preciso scopo di garantire appoggi alle navi commerciali greche (in questo caso euboiche) che scambiavano risorse con popolazioni italiche come gli Etruschi, portando ricchezza sia alla madrepatria sia agli insediamenti della Magna Grecia. Talvolta la ricchezza delle colonie superava di gran lunga quella della madrepatria, come dimostra la storia della colonia di Siracusa fondata da Corinto.
Naxos si sviluppò, nella sua fase iniziale, principalmente sulla costa coprendo un’area di circa 12-13 ettari, protetta dalle mura ciclopiche per resistere ad eventuali attacchi via terra. Da quanto emerso dagli scavi, le mura furono realizzate in pietra lavica grezza (con 5 metri di spessore) con la presenza di 4 porte per consentire la comunicazione con l’esterno. La città fu sicuramente molto attiva data l’esistenza di laboratori artigianali, abitazioni, edifici pubblici (come il teatro) e di edifici di culto. Le strade principali erano più larghe ed orientate secondo la direttrice nord-sud per favorire il trasporto delle merci dal porto verso l’entroterra, a riconferma dello stampo prettamente commerciale peculiare delle colonie greche.
Dunque, si può dire che Naxos prosperò in fretta, tanto da inviare egli stessa gruppi coloniari fondando Catania e Lentini nel 729 a.C. e Kallipolis (l’attuale Giarre?) poco dopo. Nel V secolo a.C. a causa di una serie di guerre con altre pòleis greche siciliane, come Gela e successivamente Siracusa, iniziò il suo declino fino alla sua distruzione nel 403 a.C. per mano del tiranno siracusano Dionigi. In seguito la città fu ricostruita ma non ritornò più ai vecchi fasti a causa dell’ingombrante ombra della vicina Tauromenion (Taormina).
Una testimonianza controversa
Anche Eforo riporta le cronache della fondazione di Naxos, ma con delle differenze. Innanzitutto le due fonti ateniesi sono concordi sulla data, sul luogo di fondazione della città e sull’origine dei coloni: Calcide. Le strade divergono sull’origine dell’ecista – che nel caso di Eforo prende il nome di Teocle (comunque molto simile al nome riportato da Tucidide) – ascrivendo ad Atene i suoi natali e la sua cultura, il quale, sempre secondo Eforo, dopo aver viaggiato per i mari italici esortò i suoi compatrioti per fondare sulla penisola di Schisò una colonia.
Al diniego di quest’ultimi, imperterrito nel seguire la sua visione, riuscì a mettere insieme alcuni abitanti eubei di Calcide e dori di Megara formando una compagine di colonizzatori alla volta della Sicilia, ai quali seguirono altri ioni. Una volta giunti il gruppo si divise: i calcidesi fondarono Naxos ed i megaresi Megara Iblea.
È doveroso fare delle precisazioni: per quanto riguarda la provenienza ateniese di Teocle (o Tucle) sorgono forti dubbi derivanti dal fatto che storiografi contemporanei a Eforo (Tucidide ed Ellanico, entrambi ateniesi) non abbiano riportato la notizia (forse Eforo sarà stato influenzato dalla propaganda di Atene del V secolo a.C. all’apice del suo espansionismo), nonostante abbiano trattato l’argomento; dubbi analoghi sorgono sulla provenienza di ioni nel gruppo coloniario presumibilmente per le stesse ragioni già citate, poiché molte pòleis ioniche, sulle coste dell’Asia Minore, orbitavano nella sfera di influenza ateniese (come mostra la cartina di seguito nelle aree verdi).
Non sapevo che Naxos fosse la più antica colonia della Sicilia! Grazie per diffondere la storia e la cultura! 💪
Non conoscevo questa storia! Davvero interessante 🤩🤩🤩🤩
Una città davvero molto affascinante!
La mia località preferita in estate. Bellissimo conoscere la storia 🥰
Non conoscevo la storia così in modo dettagliato. Sicuramente è stata una lettura molto piacevole. Ti ringrazio per aver aggiornato le mie conoscenze. Complimenti per l’articolo
Articolo davvero interessante!!! Complimenti
Non sapevo la storia di questa meravigliosa città, grazie degli approfondimenti!
Complimenti per l’articolo sono pezzi di storia!
Non conoscevo la storia di questa città! Complimenti articolo molto interessante!
Bellissimo articolo ricco di dettagli! Sto scoprendo tante cose nuove grazie a questo blog 🙂
Non- ero a conoscenza del fatto che Naxos fosse la più antica colonia della Sicilia. Grazie ai tuoi articoli riesco a conoscere di più la storia della mia bellissima isola.
articolo molto interessante, complimenti!