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Koinòn ed Anfizionie: modelli di federazioni tra pòleis

Nel corso della millenaria storia delle comunità elleniche gli abitanti della penisola si sono riuniti sotto svariate unità politiche in base alla regione d’appartenenza, alla cultura, e al periodo storico (la civiltà palaziale micenea o le pòleis in età arcaica). In quest’articolo ci concentreremo sulla federazioni tra città, i koinòn e le anfizionie.

 

Stati etnici e pòlis

Subito dopo il medioevo elladico – periodo in cui si staglia un apparente declino della civiltà greca in seguito all’invasione dei Dori che pone fine al periodo miceneo – si stagliano sull’orizzonte le prime organizzazioni statali (VIII secolo a.C.) che differiscono, però, da regione a regione.

Le prime unità politiche in Grecia nacquero per sinecismo, quindi come unione politica tra gli abitanti di villaggi vicini (come Sparta), oppure per evoluzione di antichi centri urbani (come Atene). Queste realtà che si formarono presero il nome di pòlis, argomento che tratteremo nello specifico in un prossimo articolo.

La pòlis, erede dei centri urbani micenei con le dovute differenze, era prevalentemente costituita dalla città e dai territori limitrofi; precisamente: dalla chora, ovvero il contado cittadino, l’asty o città bassa e l’acropoli o città alta. Dunque, la città fu centro politico, economico e militare del mondo greco potendo vantare organizzazione, leggi e festività autonome; senza contare che dal VI/V secolo a.C. ogni pòlis si dotò del proprio conio.

Eppure non in tutte le regioni greche si diffuse il “sistema delle città-stato”. Nelle zone più rurali e più arretrate della Grecia continentale erano diffusi i cosiddetti stati etnici: l’unione militare di villaggi abitati da popoli della stessa etnia, che però mantenevano la propria autonomia; spesso erano riuniti per motivi religiosi intorno a santuari comuni, come accadde con gli epiroti per il santuario di Zeus a Dodona.

Simili comunità cantonali erano stabilmente presenti nelle regioni settentrionali della Grecia (Tessaglia, Macedonia ed Epiro), Centrali (Focide, Locride, Doride ed Etolia) e nel Peloponneso (Acaia, Elide e Arcadia).

 

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Regioni dell’antica Grecia

 

Il koinòn

Dopo aver compiuto un rapido excursus sulle strutture politiche principali si vede come, già nel VIII secolo a.C., queste comunità si accorpino in “leghe” (koinòn o anfizionie) per far fronte ad un obiettivo comune ed abbattere la frammentazione politica, dando vita alla sympoliteia (o doppia cittadinanza) con la quale un cittadino appartenente alla federazione viene identificato sia con l’etnico del koinòn sia con la comunità d’appartenenza.

Il koinòn comprende così funzioni ripartite tra un livello di governo centrale e un numero di entità locali (come le pòleis); gli organi principali della federazione furono:

  • l’assemblea, che si riuniva periodicamente, ricopriva compiti analoghi all’omologa di una pòlis;
  • il consiglio, formato da delegati delle diverse città, si occupava degli affari correnti;
  • le magistrature come suprema carica del koinòn.

Vi furono moltissimi esempi di Stati federali di tal genere, che ebbero una vita più o meno lunga. Tra questi si ricorda: la lega epirota, la lega tessala, la lega calcidica, la lega etolica, la lega achea, la lega arcadica ed altre ancora. 

La Lega Ionica

L’esempio più antico è la lega ionica che contava al suo interno 12 città-stato dell’Asia Minore quali: Mileto, Eritre, Miunte, Priene, Efeso, Colofone, Lebedo, Teo, Clazomene, Chio, Focea , Smirne (dal VI secolo a.C.) e l’isola di Samo; distribuite tra Caria, Ionia ed Eolia ma comunque unite da legami culturali. Secondo quanto riportato da Erodoto, il fulcro della lega fu un santuario ubicato presso il promontorio di Micale dedicato a Poseidone Eliconio: il Panionio; nel quale si celebravano feste periodiche della Lega, le Panionie. Il santuario era sotto il controllo della città ionica di Priene, a 15 chilometri di distanza, la quale affidava ai suoi cittadini la gestione, presiedendo sacrifici e riti sacri.

 

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Ricostruzione della città di Priene

 

Tuttavia, questa federazione anatolica possiede apparentemente tutte le caratteristiche per essere classificata come koinòn sebbene non lo sia; ecco le due differenze che per certi versi possono essere sottili: le federazioni di città-stato che si uniscono sotto l’egida di un santuario prendono il nome di anfizionie o leghe sacrali, le quali condividono la stessa cultura. Nel mondo greco ne sorsero diverse ma la più famosa è senza ombra di dubbio la lega delfica, come confederazione di stati sotto l’omonimo oracolo.

L’Anfizionia Delfica e la Lega Delio-Attica

Il santuario di Apollo a Delfi, in Focide, fu un sito culturale particolarmente attivo già nel medioevo elladico, attirando genti di diversa etnia in tutta la Grecia ma non solo. Già dall’VIII secolo a.C. Delfi venne accorpata ad un’altra lega sacrale della Grecia centrale, costituita da 12 popoli (Beoti, Perrebi, Tessali, Mali, Dolopi, Focesi, Locresi, Ioni, Dori, Magneti, Ftioti ed Eniani), che si riuniva attorno al santuario di Demetra di Antela. L’anfizionia, governata da un sinedrio di 24 ieromnemoni, si riuniva due volte l’anno: a Delfi e alle Termopili. Il compito principale fu quello di far svolgere i giochi pitici, con cadenza quadriennale, inaugurando contestualmente la sacra tregua e amministrare il santuario.

 

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Ricostruzione del santuario di Delfi

 

Ciononostante, l’influenza politica esercitata dall’oracolo, per via del prestigio e dell’autorevolezza di quest’ultimo, lo rese protagonista di diverse guerre sacre per il suo controllo.

Da annoverare tra le anfizionie è quella legata all’isola di Delo per il culto di Apollo, costituita nel 478/477 a.C. da Atene che ne detenne la leadership. L’anfizionia prese il nome di Lega Delio-Attica, alla quale aderirono un numero di città compreso tra 150 e 173, protagonista dello scenario politico greco dalla fine delle guerre persiane alla guerra del Peloponneso.

 

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